Macchia Da Sole - Castel Manfrino (Casalbergo)

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Il Paese
Macchia da Sole è una pittoresca frazione del comune di Valle Castellana all' interno della zone M della comunita' Montana della Laga  a circa 968 metri s.l.m. situata nell' alta valle del Salinello  tra i Monti Gemelli ( la Montagna Dei Fiori  e quella di Campli , 1814m la prima , 1718m la seconda ) il suo nome deriva dal termine Abruzzese medievale maccla( dal latino macula), traducibile con macchia , bosco.Fino al XVII secolo era conosciuta anche come Branchisco.Il nome Branchisco è riconducibile alla presenza di un tempio in onore di Branco , figlio del dio del sole, o con il fatto che la zona era utilizzata come pascolo libero per branchi di animali . Molto piu' bello l' altro nome con il quale era citata nei secoli compresi tra  ' 400 e '600, Macchia del Conte che faceva diretto riferimento a memorie feudali.

Il suo territorio è separato verso occidente , da quello di Leofara un' altra frazione di Valle Castellana , dalla cresta del Monte Tignoso(1367).L' abitato è diviso in due parti , denominate da Borea e da Sole , per la loro esposizione . Macchia da Sole e' il centro piu' importante ; si allunga ai bordi della S.S.81 (Piceno-Aprutina) con i centri della Valle del Salinello e poi con quelli della Valle Castellana.Macchia presenta quasi esclusivamente edifici moderni e del secolo scorso .Sono però rinvenibili diverse costruzioni di notevoli interesse.

All' ingresso del paese esiste il Palazzo Spagnolo , una casa fortificata con muratura irregolare nel corpo del fabbricato e conci squadrati agli spigoli.Su uno slargo della strada provinciale , la seicentesca chiesa  parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista  e dall' impianto architettonico molto semplice(clicca qui per la foto ).Sulla torre , più recente . la campana che la tradizione vuole proveniente dal romitorio  di Santa Maria Maddalena.

A poche centinaia di metri dalla strada per San Vito ,alti su uno sperone roccioso che  domina la stretta Valle del Salinello , si ergono i maestosi ruderi del Castello di Macchia , meglio conosciuto come Castel Manfrino .A 1 Km da Macchia , sotto la Montagna dei Fiori ,il borgo disabitato delle Canavine , sul fosso del Lago o Rivolta  ( a ricordo di un azione di ribellione).Nella parte opposta della vallata , ai pendici settentrionali della Montagna di Campli, sono ubicati due nuclei isolati di case . Il primo Macchia da Borea nel quale e' possibile ammirare un edificio di notevole importanza , La Chiesa  della Madonna delle Grazie , risalente al '600-'700, l' altro centro , Piano Maggiore 1085 m  s.l.m., un pugno di case abbandonate che si anima  d' estate,in quanto costituisce la base operativa per le attivita' legate alla pastorizia.Un po' discosto dalle case ,in una posizione molto panoramica , la Chiesa di San Pietro, edificio risalente  al XII secolo a navata unica e tetto a capanna , al suo interno e' custodito un affresco del '700 raffigurante San Nicola.

LE ORIGINI

Le origini di Macchia , come quelli di altri centri del comune di Valle Castellana ,vanno ricercate nella volonta' di sfruttamento delle aree montane per attività legate alla pastorizia.Sono stati ritrovati resti di Stazzi e di un forno risalenti all' epoca romana in alcune localita' vicine : Assareccia, ciufolone di Piano Maggiore  e all' osso Caprino , davanti a Castel Manfrino.Rilevante dovette essere la presenza di fare longobarde , e infine la presenza Monastica .Essa fu importante sia in quella che era conosciuta come Valle Venaria , possedimento farfense che da San Vito arrivava fin sotto Sant Angelo in Volturino, sia nelle immediate vicinanze di Macchia.Quest' ultimo viene citato in un documento del 1086  come macchia dei monaci .Il monastero principale era Sant Angelo in Volturino .Questo eremo nacque come  dipendenza farfense , diventando propieta' dell' Abazia  di San Salvatore di Rieti .

Fin dai tempi più lontani la Valle Castellana fu risalita passando per la "porta" costituita dalle Gole del Salinello  ,da carovane che trasportavano carichi di sale. La via partiva dalle saline  situate alla foce del fiume  Aterno (L' attuale Pescara).

Nell' epoca alto-medievale il territorio di Macchia come le zone limitrofe furono sicuramente interessate al popolamento dei longobardi, e qualche tempo dopo, nel secolo X , la zona dipendeva dalla contea ascolana ed era retta da una dinastia della famiglia di macchia , una delle piu' antiche stirpi feudali abruzzesi.Il primo che si hanno notizie  e' Bagnolino che teneva in feudo Macchia in Asculo.Poi vennero  Uguccione , Giacomoe Guido.La sequenza continua con Armellino, accusato di tradimento da Carlo D'Angio'.Questi volle farla finita con i vari focolai accesi , e ilre ordino la distruzione del castello di Macchia  che si era ribellato alla sua tirannia.Dopo mesi di preparativi il castello fu assaltato e preso, ma con sommo stupore di tutti gli assediati non trovarono nessun ribelle , ma solo due donne e un vecchio.Evidentemente i ribelli , visto l' impossibilità di difendere il forte fuggirono  di notte verso,  la vicino Ascoli.                                                                        Qui finiscono le tracce dlla stirpe dei Di Macchia.Il Castello di Macchia fu fatto riparare dal maestro Pietro D'Angicourt lo stesso che aveva disegnato il Castello  di Barletta e fu dato in feudo ad un milite Salernitano.

Tutte le legende  fiorite nel tempo  su Castel Manfrino sono frutto della fantasia popolare , ma in alcune di esse affiorano delle verita' Solo scavando archeologicamente si potra' portare alla luce la vera storia del castello. Ed ora possiamo ammirare macchia in tutta la sua bellezza , la sua storia e i suoi antichi edifici.

 
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